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Lecce – Torino 0-2. Cercasi gol disperatamente

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LECCE (art. di Giovanni De Leonardis)

Doveva essere la partita del riscatto dopo le ultime due partite perse contro Sassuolo e Inter, invece contro il Torino il Lecce incappa nella terza sconfitta consecutiva. Eppure c’erano tutte le condizioni per una giornata di festa, dalla maglia celebrativa dei 115 anni di storia indossata dai giallorossi, alla passerella pre – match degli ex Barbas e Pasculli, alla discreta presenza sugli spalti e alla giornata serena anche se disturbata dalla tramontana che ha reso problematica l’impostazione di lanci e passaggi.Rispetto alla partita contro l’Inter mister Baroni nel suo 4-3-3 può recuperare Baschirotto (reduce dal turno di squalifica) al centro della difesa con Umtiti. Gallo e Blin tornano titolari dal primo minuto al posto di Pezzella e Maleh e Ceesay vince il ballottaggio con Colombo per la maglia di attaccante centrale. Confermati tutti gli altri.L’allenatore del Torino Juric risponde con il consueto 3-4-2-1, proponendo densità in mezzo al campo e sulle fasce e lasciando il solo Sanabria punta avanzata. Proprio dalla corsie, specialmente da quella sinistra, il Torino ha portato i maggiori pericoli alla porta di Falcone; già al 6° minuto Radonjic effettua un cross da sinistra e Singo di testa mette la palla fuori. All’ivoriano le cose vanno decisamente meglio al minuto 20 quando, abbastanza libero da marcature, insacca la palla dell’uno a zero raccogliendo un preciso cross di Miranchuk su azione da calcio di punizione. Si tratta dell’ennesimo gol che il Lecce subisce su palla inattiva con difesa schierata.Trascorrono appena tre minuti ed il Torino raddoppia. Radonjic (a fine gara il migliore dei suoi) si scatena sulla corsia di sinistra, va via a Baschirotto che aveva tentato di fermarlo in scivolata, entra in area all’altezza della linea di fondo e passa la palla rasoterra all’accorrente Sanabria che anticipa Gallo e segna. In 215 secondi si passa dallo 0-0 allo 0-2! Il Lecce accusa il doppio colpo, cerca di creare gioco ma non riesce a innescare il tridente d’attacco.Momenti di tensione intorno alla mezz’ora in prossimità della panchina leccese a seguito di un fallo di Ilic ai danni di Strefezza. Si accende un parapiglia tra giocatori e componenti delle panchine e a farne le spese sono Ilic, Milinkovic-Savic e Strefezza che vengono ammoniti, il D.S. del Lecce Trinchera ed il fisioterapista Gerundo del Torino vengono invece espulsi.La partita diventa nervosa, fallosa, l’arbitro è costretto a decretare numerose interruzioni di gioco e a distribuire cartellini gialli  (se ne conteranno sei nel primo tempo ma nessuno nella ripresa).Si va al riposo senza nessun tiro in porta da parte del Lecce.Baroni lascia negli spogliatoi gli inconcludenti Ceesay e Di Francesco e al loro posto entrano Colombo e Oudin. Quest’ultimo va sulla destra e Strefezza si sposta a sinistra. Il Lecce sembra più vivace, più grintoso, ma manca la qualità per impensierire i granata. Come se non bastasse, Hjulmand uscire dal campo  per un problema all’occhio destro, conseguenza di uno scontro di gioco avvenuto sul finire del primo tempo. Entra Maleh e Blin si sposta davanti alla difesa.Finalmente al 56.mo il primo tiro in porta (si fa per dire!) verso la porta avversaria: Oudin calcia dalla distanza ma il tiro non ha né forza né angolo e Milinkovic-Savic para senza problemi. Sarà l’unica conclusione del Lecce nello specchio della porta granata.Prima Banda per Gonzalez e poi Persson per Strefezza sono le mosse della disperazione con cui Baroni cerca di vivacizzare la manovra d’attacco ma senza riuscire a modificare l’inerzia della partita. Anzi, è il Toro a rendersi pericoloso con due discese del solito Radonjic che costringono prima Falcone e poi Umtiti alla provvidenziale chiusura. Con il trascorrere dei minuti il Lecce perde progressivamente fiducia, mentre il Torino controlla senza problemi rimanendo compatto in entrambe le fasi.Dopo cinque minuti di inutile recupero l’arbitro Sacchi della sezione di Macerata decreta la fine delle ostilità.Terza sconfitta e terza partita senza gol da parte dei giallorossi. Il Lecce visto in queste ultime tre partite non sembra nemmeno un parente lontano del Lecce che era stato capace di togliere  punti alle più blasonate Milan, Lazio e Atalanta. Al di là di qualsiasi considerazione di natura tecnica, ciò che preoccupa di più è l’atteggiamento mentale della squadra, incapace di offendere e di reagire allo svantaggio. Nelle ultime tre partite solo due tiri nello specchio delle porte avversarie, troppo poco per pensare di rimanere nella categoria continuando di questo passo. Perdere in casa dell’Inter può anche essere messo in conto, ma perdere in casa contro Sassuolo e Torino, due squadre dignitose ma non trascendentali, deve fare scattare l’allarme.Domenica si va a Firenze. Sulle sponde dell’Arno vedremo un altro Lecce? 

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