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Atalanta – Lecce 1-2. La partita perfetta, o quasi

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BERGAMO (BG) art. di Giovanni De Leonardis

Al Gewiss Stadium di Bergamo il Lecce si impone sull’Atalanta ribaltando i pronostici della vigilia. Gli orobici infatti si presentavano forti del terzo posto in classifica, con 19 gol segnati nelle 7 partite del 2023 e reduci dalla vittoria in casa della Lazio.

Baroni deve fare a meno degli acciaccati Umtiti e Strefezza (quest’ultimo subentrerà nel corso della ripresa) e dello squalificato Gonzalez. Anche Gasperini non può disporre degli squalificati De Roon e Scalvini e degli infortunati Pasalic, Zapata e Hateboer (per quest’ultimo stagione finita). Baroni a sorpresa ripresenta Banda e Ceesay titolari dal primo minuto con Maleh al posto di Gonzalez e Tuia al posto di Umtiti. Colombo si accomoda in panchina ma giocherà buona parte del secondo tempo. Per il resto, stessa formazione vista contro la Roma.

Il Lecce parte molto bene, con il consueto pressing alto e dopo appena tre minuti e mezzo passa in vantaggio. Ceesay riceve palla spalle alla porta, controlla  di destro e in elegante palleggio si destreggia tra un paio di avversari, si gira verso la porta e da una trentina di metri calcia di sinistro. L’estremo atalantino Musso, probabilmente sorpreso, si tuffa in ritardo e vede il pallone insaccarsi nell’angolino alla sua destra. L’Atalanta, colpita a freddo, cerca di reagire, ma il Lecce, pur arretrando il baricentro, chiude bene gli spazi e costringe i bergamaschi ad una serie di passaggi  che non producono alcun patema d’animo per la retroguardia giallorossa. I pericoli (se vogliamo definirli tali!) per la porta del Lecce arrivano dal fronte sinistro atalantino, con il danese Maehle molto propositivo sulla fascia.

Da un suo cross, Hojlund di testa in tuffo anticipa Baschirotto e Falcone ma la palla termina fuori. Non riuscendo ad essere pericolosa sotto porta, l’Atalanta si affida ai tiri dalla distanza, che però difettano di mira o di potenza. La migliore occasione per pareggiare capita sui piedi di Maehle che da centro area calcia indisturbato. Il suo tiro però, pur forte, risulta centrale e Falcone lo respinge. Si va al riposo con il Lecce meritatamente in vantaggio. Gasperini lascia negli spogliatoi l’inconcludente Zappacosta (che pur era reduce da un eurogol contro la Lazio) ed inserisce Soppy, con l’intenzione di spingere anche sulla corsia di destra.

L’Atalanta sembra più determinata, nel volgere di pochi minuti un gol annullato ai padroni di casa per evidente fuorigioco ed un tiro di poco alto di Ederson sembrano presagire ad una ripresa di chiara marca bergamasca. Ma il Lecce continua a tenere bene il campo concedendo poco e soprattutto esercitando un pressing sfiancante sugli avversari, raddoppiando ed anche triplicando la marcatura sul possessore di palla, a testimonianza di un’ottima condizione fisica. Poco dopo il quarto d’ora del secondo tempo Baroni inizia il valzer delle sostituzioni; Colombo e Strefezza rilevano Ceesay e Banda e dopo cinque minuti si infortuna Tuia. Il mister allora approfitta dello slot per sostituire anche l’ammonito Di Francesco (era in diffida, salterà la prossima partita contro il Sassuolo) inserendo Oudin e facendo esordire in giallorosso il neo acquisto Ceccaroni. Poco dopo guai muscolari anche per Maleh, dentro Askildsen. Nel frattempo l’Atalanta cerca di trovare la via del gol con un tiro-cross di Soppy che Falcone deve deviare in angolo.

Dopo pochi minuti il Lecce raddoppia; su azione da calcio d’angolo, Strefezza pennella un cross nel cuore dell’area avversaria; Blin, dimenticato dalla retroguardia orobica, di testa insacca indisturbato. Ci sarebbe ancora un quarto d’ora più recupero da giocare, l’Atalanta non si rassegna alla sconfitta e prova a rientrare in partita con Toloi il cui diagonale da posizione decentrata esce di poco fuori. Non riuscendo gli avanti atalantini ad andare in gol, ci pensa Falcone a riaprire i giochi. Palla al piede per un tranquillo rinvio, l’estremo giallorosso indugia nel tenere palla, Hojlund lo pressa e quando Falcone si decide a calciare, la palla impatta sull’attaccante danese e termina in fondo alla rete: 1-2. Partita riaperta e ci sono ancora da giocare 3 minuti per il 90° e 7 minuti di recupero. Al quarto minuto dell’extra time Falcone si riscatta dal precedente erroraccio con una grande parata sul sinistro di Muriel, subentrato in precedenza a Boga. Non accade più nulla e al triplice fischio dell’arbitro Piccinini della sezione di Forlì i leccesi possono festeggiare insieme ai 1600 tifosi giallorossi presenti al Gewiss Stadium.

Ancora una prova caparbia da parte del Lecce, che quest’oggi ha fatto del pressing, della concentrazione e della determinazione le armi vincenti. Squadra corta, mantenimento delle distanze e chiusura degli spazi hanno lasciato poco o nulla alla più quotata Atalanta. Restano da giocare 15 partite e la salvezza è ancora tutta da conquistare, ma i 27 punti in classifica che valgono il 13° posto e soprattutto l’atteggiamento tattico e mentale lasciano ben sperare.

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