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Pisa – Lecce 0-1. Più per abitudine a vincere che per meriti; ma si vola!

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PISA (di Gavino Coradduzza)

Questa vittoria va in archivio con pochi squilli di tromba , se si bada alla complessiva prestazione dei giallorossi, ma con accompagnamento di cori di ALLLUIAH visto che la classifica compiacente ed il calendario che si accorcia accendono fuochi d’artificio ed entusiasmi non facilmente placabili , nè da placare !          I ragazzi di Corini , in campo , si cercano e  si trovano con semplice facilità; quel correr di palla crea un tourbillon cui il Pisa tenta di opporre quel che nella partita di andata a Lecce , funzionò alla perfezione producendo quella sorta di catastrofe che tutti ricordano : corsa , pressing, manovre ariose NON di scarsa qualità.          A contenere tutto questo c’è un Lecce calmo, forse consapevole di quelle tante cose che in campo possono fare la differenza a proprio vantaggio. E’ un Lecce piuttosto guardingo, compassato ; aspetta, come è ormai abituato a fare , il momento giusto per portare a casa il risultato. E’ piuttosto attento ad arginare le incursioni che i pisani  si sforzano di organizzare sulle corsie esterne lungo le quali montano la guardia Maggio e Gallo. Lucioni e Pisacane presidiano i corridoi centrali resi abbastanza sterili da Majer con tutto il reparto attento alla protezione più che alla proiezione.          La partita procede con andamento piuttosto “mollacioso”, salvo qualche rara accelerazione, più del Pisa che dei Giallorossi, che ne nobilita il peso specifico complessivamente mediocre.          Intorno al trentesimo minuto si verifica in area giallorossa un episodio assai dubbio su cui l’arbitro sorvola: vigoroso intervento di Maggio su Palombi che va per le terre scatenando le vibrate proteste della panchina nerazzurra; D’Angelo, l’allenatore, usa toni accesi e reiterati, e l’arbitro lo manda anticipatamente sotto la doccia.          Primo tempo da archiviare con pochi rimpianti (da parte giallorossa) e con la speranza di una ripresa  più ricca di  “contenuti calcistici”. Resta nello spogliatoio Pisacane sostituito da Meccariello e la partita riprende con immutato spartito.          Per alimentare la scarsa cronaca si potrebbe raccontare di un furibondo destro di Pettinari andato a spegnersi sulle gradinate, o delle poche iniziative abortite prima ancora che assumessero fattezze di incisività.          Naturalmente è giusto e logico pensare che la classifica sia sempre più motivo di spiegazione e di giustificazione, ma giustificare in suo nome  il tutto, il poco, e talvolta il niente, pare leggermente eccessivo.          Non resta che attendere  i residui venti minuti di partita sperando che siano più generosi dei settanta che li hanno preceduti; ci si affida all’ingresso in campo di Tachtsidis e Rodriguez al posto di Majier e Pettinari.
           Cambia qualcosa; cambia la cosa iù importante: il risultato ; perché è Cda a trasformare in gol il calcio di rigore concesso dall’arbitro Marinelli.          Il Lecce costruisce da sè e per sè le buone (ottime ) notizie numeriche; altrettanto fa il Monza cui vanno vagonate di ringraziamenti!     PROSIT  !!!

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