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Lecce – Fiorentina 1-3

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Ritorno al Passato di Giovanni De Leonardis

La partita tra Lecce e Fiorentina dura circa quaranta minuti, il tempo necessario alla Fiorentina per mettere a segno tre reti e sbagliare un calcio di rigore. Ma procediamo con ordine. Mister Liverani ritorna al suo tema tattico preferito, cioè due punte, Farias e Babacar, con un trequartista, Mancosu. Sulla linea di mediana si rivede Majer titolare, a destra, con Petriccione in mezzo e Barak a sinistra. In difesa l’assenza di Calderoni obbliga Donati ad agire a sinistra, con Rispoli sull’altro lato e con la coppia LucioniPaz al centro, stante l’indisponibilità di Rossettini e Meccariello. Assente anche Falco che deve smaltire il problema problema muscolare rimediato a Cagliari. Iachini risponde con una difesa a tre ed un tridente d’attacco composto, da destra a sinistra, da Chiesa, Cutrone e Ribery. Il primo squillo è del Lecce al 3° minuto, con Babacar che gira di poco fuori su azione di calcio d’angolo. Dopo solo tre minuti Rispoli sbaglia grossolanamente un retropassaggio servendo Cutrone, il quale ringrazia e apre a destra per l’accorrente Chiesa con Barak che non riesce a chiudere la linea di passaggio. Per il figlio d’arte è facile mettere a segno il goal dello 0 – 1.Il Lecce accusa il colpo, non riesce a reagire , la Fiorentina è padrona del campo. Al minuto 10 Ribery (ma siamo sicuri che abbia 37 anni?) in percussione centrale smarca Cutrone in area, a tu per tu con Gabriel. All’estremo difensore giallorosso non rimane che commettere fallo.

Pulgar calcia il penalty con un debole rasoterra che Gabriel addirittura blocca tuffandosi sulla sua sinistra.Lo scampato pericolo sembra rincuorare il Lecce che inizia a farsi vedere nella metà campo avversaria. Prima Barak costringe alla respinta Terracciano con un sinistro da fuori area, forte ma centrale, poi è Farias che calcia alto dopo essersi smarcato, infine lo stesso Farias in area viola viene fermato in calcio d’angolo. Sia ben chiaro, non si tratta di clamorose occasioni o evidenti palle goal, ma di timidi segnali che certificano che il Lecce è in partita. Non ci resterà per molto.Al 36° un’altra incursione viola (ce ne sono state molte) verso l’area leccese viene fermata con le cattive da Donati che commette fallo su Duncan e rimedia il giallo. Sul calcio di punizione che ne consegue (si è a circa venti metri dalla porta) si presentano diverse maglie viola ma sarà Ghezzal a calciare la palla nel “sette” della porta di Gabriel. Sullo 0 – 2 il Lecce si riversa nella metà campo della Fiorentina in modo confuso e scriteriato, tanto che al minuto 39 un lancio dalle retrovie viola trova Cutrone completamente libero da marcature, con Lucioni e Paz molto larghi e mal posizionati. Per il centravanti ex Milan è un gioco da ragazzi insaccare la palla dello zero a tre. Di fatto, partita chiusa. Anche questo tipo di goal (con l’attaccante solo davanti alla porta) è un film già visto, basti ricordare le partite interne con Milan e Lazio. Al 42° Caceres, forse impietosito, sbaglia un disimpegno nella sua area regalando palla a Farias il quale, con il portiere fuori dai pali, non riesce a far di meglio che colpire la parte alta della traversa.Si va al riposo con la Fiorentina avanti di tre reti e che si è permessa il lusso di sbagliare un calcio di rigore, sintomo di una superiorità imbarazzante sul piano tecnico e tattico.

Dall’altra parte, un Lecce incapace di reagire.Il secondo tempo si gioca per onor di firma. La Fiorentina amministra il gioco mostrando un giro palla che i giallorossi non riescono a contrastare.I viola non sfruttano una ripartenza al 48° mentre è Gabriel che para bene prima su Lirola e poi su Cutrone. Girandola di sostituzioni: nel Lecce entrano progressivamente Saponara, Tachsidis, Dell’Orco, Shakhov e Vera. Escono nell’ordine Farias, Petriccione, Paz, Babacar e Majer.

Anche la Fiorentina, a risultato ormai acquisito, fa rifiatare in ordine Pezzella, Chiesa, Cutrone, Duncan e Ribery. Subentrano Ceccherini, Venuti (toh, guarda chi si rivede!), Vlahovic, Castrovilli e Agudelo. Proprio due subentrati giallorossi, Vera e Shakov, confezionano il goal della bandiera giallorossa, mentre già iniziano a scorrere i titoli di coda. Goal inutile, valido solo per le statistiche.Dopo quattro inutili minuti di recupero, l’arbitro Guida (buona la sua direzione) pone fine alla contesa.La vittoria sulla Lazio ed il pareggio di Cagliari avevano generato l’illusione che il Lecce avesse imboccato la giusta strada sulla via della salvezza. La Fiorentina, invece, ha messo a nudo tutte le lacune del Lecce, dalla difesa a maglie larghe, al centrocampo incapace di contenere e di proporre, all’attacco che difetta di precisione. Un Lecce già visto troppe volte nel corso di questo campionato e, dopo Lazio e Cagliari, si tratta un ritorno al passato, non certo il miglior viatico per la sfida di Marassi contro il Genoa, sfida che potrebbe considerarsi uno spareggio per la permanenza in serie A.

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